Al limite della "pascalina" pose rimedio il matematico tedesco G. Leibniz, che nel 1671 costruì una macchina in grado di fare anche moltiplicazioni e divisioni. Il principio della moltiplicazione era relativamente semplice: sommare successivamente il moltiplicando per un numero di volte pari al moltiplicatore.
Tuttavia, la sua più grande invenzione fu quella della rappresentazione binaria dei numeri (0 e 1). Purtroppo però essa cadde nel vuoto e solo nel 1847 verrà riscoperta, grazie al matematico inglese C. Boole, che aprirà l'orizzonte alle grandi scuole di logica matematica del '900 e soprattutto alla nascita del calcolatore elettronico.  

Non è pensabile che Uomini di Scienza non possano offrire al Mondo nuove teorie e scoperte, ed attorno a queste fra loro medesimi dissertare, in quanto come servi vilissimi, debbono sprecare le proprie ore preziose nelle disumane fatiche del calcolo, incombenza questa che a chiunque potrebbe essere affidata se solo si avessero a disposizione congegni e meccanismi appropriati.

tratto da NOVA METHODUS PRO MAXIMIS ET MINIMIS

Gottfried Wilhelm von Leibniz 1684.